Il laboratorio
e le sue macchine
Lo shredder è il primo macchinario che si usa nell’iter di riciclo della plastica nel nostro laboratorio.
Questo macchinario ha la funzione di sminuzzare la plastica in piccoli pezzettini che sono poi più facili da sciogliere e lavorare.
Ha una struttura semplice: il corpo principale è composto da numerose lame a uncino che girano attorno a un perno, queste sono racchiuse all’interno di un grande imbuto metallico che funge sia da protezione dalle lame sia da barriera per i pezzi di plastica che rimbalzano durante lo sminuzzamento. Il tutto si completa con una griglia sotto le lame che filtra i pezzetti e fa fuoriuscire solo quelli sufficientemente piccoli e trattiene quelli più grandi che riescono così a ripassare nuovamente tra le lame.
La pressa è una macchina recuperata dal laboratorio di serigrafia, ma si presta molto bene a questo nuovo compito di riciclo della plastica.
Riesce a raggiungere le temperature ideali per fondere i pezzetti di plastica precedentemente sminuzzati nello shreddder, creando così un unico nuovo pezzo di plastica.
Con l’aiuto di lamine metalliche, che permettono il facile distaccamento della plastica una volta raffreddata, si possono creare tavolette di diverse dimensioni e spessori.
Queste a loro volta possono essere tagliate creando così disegni, forme tutte diverse.
È possibile anche inserire all’interno uno stampo con una forma già definita realizzando così oggetti già finiti.
Il bello di questa macchina è che ti permette di giocare con i colori e ogni pezzo che crea è diverso dall’altro rendendo così ogni oggetto unico nel suo genere.
L’estrusore è la macchina più complessa del nostro laboratorio.
Per utilizzarla è necessario avere degli stampi nei quali viene iniettata la plastica.
Ha una struttura che si sviluppa in verticale: nella parte superiore si trova la leva per iniettare e il piccolo imbuto nel quale vengono versati i trucioli di plastica; questi scendono nella parte centrale della macchina composta da un tubo che grazie a dei conduttori elettrici raggiunge temperature molto alte che permettono di sciogliere e agglomerare la plastica; all’interno di questo tubo si inserisce il pistone che viene spinto dentro al tubo attraverso la spinta della leva e che di conseguenza spinge la plastica sciolta all’interno dello stampo che è avvitato alla fine del tubo.
Una volta concluso questo movimento lo stampo è pieno, va svitato e immerso in acqua fredda raffreddandolo, così, velocemente.
Questa macchina permette di realizzare oggetti più complessi, precisi e di serie, ma mantiene comunque l’unicità del pezzo grazie al gioco di sfumature di colori che si crea ogni volta diverso.
Il petbot è una macchina piccola ma efficace. Permette di riciclare le bottiglie di PET in modo intelligente evitando tutti i passaggi di riscaldamento che per questo tipo di plastica sono molto difficoltosi*.
Questa macchina è composta da due parti: nella prima la bottiglia viene srotolata creando così una lunga fettuccia di plastica; questo avviene grazie a due lame circolari che girano vicine e tra le quali si inserisce il bordo della bottiglia che girando su sé stessa permette di essere tagliata. Nella seconda parte questa fettuccia viene fatta passare all’interno di un piccolo fornelletto che riscaldandola la fa arrotolare su sé stessa creando così un tubicino.
Questo tubicino è ideale per essere usato nelle stampanti 3D.
Da una bottiglia si riesce a creare un filo lungo metri e con può essere realizzato di tutto!
*Il PET fonde a temperature molto alte e questo provoca il rilascio di fumi tossici.